L’educazione dovrebbe aiutarci prima di tutto a porre domande e a dubitare degli equilibri esistenti. La scuola dovrebbe assumere questo compito: imparare a non accettare la realtà così com’è e mettersi in viaggio insieme a studenti e studentesse, esplorare ciò che si intravede di mondi “altri”. Per sperimentare nuovi modi di essere comunità, la scuola, con il sostegno del territorio, dovrebbe riscoprire il coraggio del viaggio
Gli articoli

Centinaia di luci nei quartieri
Roma: on line la graduatoria del nuovo bando biennale “Scuole Aperte”

Il piacere del terzo tempo
L’arbitro fischia la fine della partita: la merenda può cominciare

Essere bambin@ e adolescenti al tempo della bullocrazia
Educare alla democrazia

Il futuro cittadino
La valutazione a scuola e lo scenario di fondo dell’apprendimento

Costruire ponti da tra giovani e territorio
Neet: un progetto della Caritas in 5 città

I would prefer not
La protesta contro la maturità è un disvelamento della pochezza del sistema

Il 4 luglio non è stata una fatalità
Esplosione del distributore Gpl a Roma: abbiamo un’idea diversa di sicurezza

Riconnettersi alla vita camminando
In strada con un gruppo di adolescenti

Libri e saperi da condividere
Una piattaforma offre alle famiglie la possibilità di scaricare testi scolastici

Tutta la comunità educante
Esplosione del distributore gpl a Roma: una scuola inagibile. Intervento della ds

Undici bambini e bambine
In Italia una delegazione di bambini palestinesi per due settimane di sport

Il plastico di Elvis
Roma: una comunità è educante se non lascia nessuno indietro

2 passi per l’educazione diffusa
Proporre percorsi autonomi dal basso e formazione nelle scuole pubbliche

Se una scuola abbraccia il suo quartiere
Scuola aperta partecipata a Cosenza

Quel parco pieno di gente
Roma: al Pigneto la scuola aperta è una festa che non dimentica la Palestina